Nell'industria dei processi, lo scambio di dati trasparente tra i diversi costruttori e utenti è un tema di grande attualità. Esso implica la conciliazione di numerose soluzioni individuali, in parte proprietarie, di singole aziende. Il Digital Data Chain Consortium, di cui VEGA è uno dei soci fondatori, punta alla realizzazione di una targhetta d'identificazione digitale che consenta il libero accesso a dati e documenti.

In ogni azienda, quello che a prima vista sembra essere un sistema unitario, visto da vicino spesso è tutt'altro che monolitico: ogni impianto di produzione racchiude al suo interno un insieme di componenti meccanici, elettrici e software dei più diversi costruttori. Questa varietà risulta particolarmente evidente quando sono richiesti determinati interventi, come ad esempio la parametrizzazione di un sensore, l'ermetizzazione di una valvola o la sostituzione di un fusibile.  Il grado di efficienza con cui è possibile effettuare la riparazione o la manutenzione di una macchina o di un intero impianto dipende essenzialmente dalla rapidità di accesso ai dati necessari. Si deve cercare la documentazione all'interno di un raccoglitore pieno zeppo di carte di vario tipo? Oppure il relativo manuale deve essere individuato tra decine di altri? Esiste una banca dati digitale (e aggiornata) in cui è archiviato il componente in questione? 

Chiaro e immediato


Il Digital Data Chain Consortium punta alla realizzazione di una soluzione per i dati in grado di garantire una maggiore produttività,  rendendo tutti i componenti di un impianto chiaramente identificabili. "L'obiettivo è garantire dati sicuri e accessibili a tutti nel cloud anziché nelle singole banche dati" spiega Florian Burgert, manager prodotti presso VEGA. A suo avviso, questo consente anche considerevoli risparmi. "Oggi", spiega Burgert, "le aziende devono integrare in applicazioni esistenti dati in parte ereditati. Inoltre, anche la ricerca e la raccolta dei dati possono richiedere parecchio tempo a causa della loro ubicazione geografica o dell'archiviazione nei computer dei diversi costruttori."

Tante aziende, un solo obiettivo

In veste di socio fondatore del Digital Data Chain Consortium (DDCC) e insieme a rinomate aziende del settore dell'automazione dei processi, VEGA, lo specialista nel settore della tecnica di misura di livello e pressione, ha sviluppato il nuovo "DIN SPEC 91406". L'obiettivo degli standard proposti è semplificare la gestione degli impianti sulla base di targhette identificative digitali univoche, che comportano vantaggi sia per gli utenti che per i costruttori. Questi ultimi possano godere di aggiornamenti più rapidi e di una riduzione della documentazione cartacea.  La nuova targhetta apposta sulla custodia degli strumenti si presenta come semplice codice QR. Il codice contiene tutte le informazioni relative al prodotto, che possono essere richiamate in qualsiasi momento tramite dispositivi mobili. Questo garantisce la tracciabilità completa delle apparecchiature, dalla produzione alla procedura di ordinazione, consegna e installazione, fino al termine della vita utile. Le precedenti barriere di separazione tra i produttori, tempo, luogo, formato e tipo di dispositivo con cui si recuperano i dati, sono state così superate. Tutti i dati fluiscono liberamente tra i partner coinvolti nella catena di creazione del valore. 

Stando ai piani del consorzio, la tradizionale targhetta d'identificazione sarebbe presto destinata ad essere sostituita dalla nuova soluzione. Grazie alla nuova targhetta, ogni collaboratore di un'azienda potrà disporre in qualsiasi momento degli stessi dati attuali, in base ai quali prendere decisioni corrette e opportunamente ponderate.  L'accesso ai dati comporta anche ulteriori vantaggi, come l'ottimizzazione della gestione degli ordini, una migliore pianificazione del magazzino delle parti di ricambio e la disponibilità tempestiva della necessaria documentazione di compliance.